Librecensione - “Dream Hunters – Il ponte illusorio”, Myriam Benothman

Salve a tutti miei carissimi lettori e ben trovati in un nuovo post!
Quest’oggi vi parlerò di “Dream Hunters – Il ponte illusorio”, primo capitolo della trilogia della penna di Myriam Benothman.
Il libro, in formato ebook, mi è stato gentilmente inviato dall’agenzia letteraria Saper Scrivere, che ringrazio con tutto il cuore. Ad ogni modo, se volete recuperare il libro, potete acquistarlo anche in formato cartaceo.

                                                             

"Cosa si prova nell'incontrare Cappuccetto Rosso e Biancaneve, e innamorarsi di un vero principe azzurro? Tra le vie di Parigi, Sophie si imbatte in un antico libro di favole ed è vittima di un'allucinazione. Hanno così inizio i suoi sogni vividi e surreali, ambientati in una dimensione parallela popolata da personaggi incantati. In essi, la ragazza scopre di riuscire a manipolare le fiabe e, così facendo, anche il mondo reale cambia. Ospite d'onore al ballo per le nozze di Cenerentola, conosce Alexander, principe seducente e inafferrabile. Il confronto fra i due evolve tra avventure fatate, finché il sentimento che li unisce non si rivela in tutta la sua forza. Ma una presenza oscura trama nell'ombra, insinuandosi nella mente di Sophie per usurparne il potere ed estendere il suo dominio sugli esseri umani..."

Le premesse di questa storia sono davvero allettanti!
Come forse saprete (visto che ve lo sto dicendo ogni tre per due :D), grazie alla serie TV Once Upon a Time, ho riscoperto l’amore per le fiabe e i retelling in chiave futuristica o steampunk, quindi la prospettiva di una storia ambientata tra il mondo reale e il mondo delle fiabe non poteva che suscitare un grandissimo interesse verso questo romanzo. E le mie aspettative non sono state disilluse!

La protagonista è Sophie, un’adolescente che ha perso da pochi anni la mamma, che l’ha lasciata portandosi dietro un grande mistero: la sua famiglia, infatti, discendeva da Charles Perrault, autore vissuto nel Seicento, che ha scritto fiabe quali Cappuccetto Rosso, La Bella Addormentata e Cenerentola. Ma cosa comporterà questa parentela?

La storia inizia a prendere forma quando Sophie inizia a fare dei sogni strani, ambientati nel mondo delle favole. La cosa veramente interessante però è che durante queste visioni oniriche riesce effettivamente a cambiare il corso degli eventi favolistici!
La nostra protagonista comincia così a vivere una doppia vita, una all’interno del mondo onirico, l’altra in una splendida Parigi.
All’interno di uno dei suoi primi sogni, alla festa di fidanzamento di Cenerentola, fa la conoscenza di una famiglia regale e in particolar modo del principe Alexander, detto Axel.
E da questo ingresso la narrazione prende molto più corpo, da una parte perché grazie alle descrizioni di Axel possiamo capire cosa c’è dietro il classico Principe Azzurro, dall’altra perché il racconto si arricchisce di azione: tra lieti fini da ripristinare, sentimenti contrastanti e qualche colpo di scena ben assestato, il libro scorrerà velocissimo sotto i vostri occhi, e non potrete far a meno di catapultarvi fino alle ultime pagine!

Per quello che riguarda i personaggi li ho trovati ben caratterizzati: Sophie è la nostra protagonista principale, e ho molto apprezzato il fatto che venga “trapiantata” in un mondo che non le appartiene e che debba spesso confrontarsi con situazioni che ormai non fanno più parte dei nostri usi comuni ( ballare il valzer con un principe, indossare abiti estremamente pomposi): il fatto che non sia perfetta in ogni ambito la umanizza e ce la rende immediatamente simpatica! Il suo personaggio cresce un sacco all’interno del libro, rendendolo un romanzo di formazione, in quanto Sophie scoprirà di avere immense responsabilità da dover fronteggiare.
Anche Alexander è un principe affascinante, il Principe Azzurro dei sogni delle bambine, ma anche lui non viene idealizzato come nelle classiche favole, gli viene dato corpo tramite sentimenti molto concreti e forti.

Due tra le cose che ho maggiormente apprezzato all’interno del romanzo sono: l’elemento magico di cui è permeato ( non solo grazie al recupero di storie che ci hanno insegnato cos’è la magia, ma anche grazie alle soluzioni che l’autrice utilizza per risolvere varie situazioni ) e il finale. Da poco oltre la seconda metà, il romanzo diventa ispirato, la storia ancor più  avvincente, i personaggi crescono ed esprimono liberamente, senza freni, i loro sentimenti. Tutta la storia assume un senso, ogni cosa viene spiegata magistralmente, ci sono dei colpi di scena abbastanza imprevedibili che colpiscono direttamente al cuore.

Personalmente mi sono molto affezionata ai personaggi in questa seconda parte, perché è come se si rivelassero per quello che sono realmente e che la storia prendesse finalmente la sua strada, lasciando da parte l’aspetto dell’inserire le altre storie già facenti parte dell'immaginario comune, e concentrandosi solo sulla favola di Sophie e Axel, che pur avendo degli elementi molto classici delle fiabe che tutti abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare ( in particolar modo grazie al film Disney), riescono ad uscire dagli schemi e assumere un’accezione di modernità che ce la fa sentire vicina.

Come potrete facilmente intuire, l’inizio del racconto per me è stato un pochino ostico: tanti dubbi mi affliggevano, molte cose non mi erano chiare e soprattutto non riuscivo a comprendere quale fosse la direzione del libro. Sicuramente questo è frutto di una scelta dell’autrice, che vuole tenerci sulle spine in attesa di svelarci la vera direzione della sua opera, e da quel momento, per me e “Dream Hunters” è stato amore! Infatti non vedo l’ora di recuperare il secondo volume “Il veliero delle Anime”.

Per quello che riguarda l’aspetto stilistico del romanzo, scorre in modo piacevolmente spedito. Sebbene non troppo prolisso nelle descrizioni e un filo troppo affrettato nella descrizione degli eventi (in particolar modo nella prima parte, dove le sia le ambientazioni sia le sensazioni dei personaggi vengono brevemente delineate, per prendere maggior corpo nella seconda parte), riesce a regalarci qualche perla, tra cui l’aver utilizzato per ben due volte la, ormai desueta, parola “soqquadro”. Come ho poi già detto, lo stile si fa più aulico e ispirato man mano che la storia cresce di intensità, adeguandosi al tono solenne della narrazione.

Un elemento che mi ha davvero colpita del libro è stata la fantasia dell’autrice, che è riuscita a mescolare abilmente elementi noti con elementi nuovi, dando vita a una storia ben costruita, senza falle e davvero molto godibile.

Miei cari lettori, se siete amanti delle fiabe, se le mie parole vi hanno incuriosito, io vi consiglio di dare una chance a questa storia, poiché sono certa che non vi deluderà!
Per questo articolo è tutto, se non volete perdere i prossimi articoli vi raccomando di diventare lettori fissi del blog! Fatemi sapere nei commenti se conoscete questo libro e se vi ispira!
Buone letture,
Giorgia.

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