Librecensione - "L'Ultimo Guardiano dei Sogni", Giulia Raiti

Salve a tutti miei carissimi lettori e ben trovati in un nuovo post!
Oggi nuova recensione di un libro inviatomi gentilmente dalla Casa Editrice "La Caravella", e stiamo parlando de “L’ultimo guardiano dei sogni” di Giulia Raiti, una giovanissima autrice al suo esordio.

Qui trovate la sinossi e la splendida cover:



Una delle cose che più ho apprezzato di questo libro è che è un racconto corale. Non c’è infatti una sola protagonista, ma ognuno gioca un ruolo determinante all’interno della storia.
Ci troviamo a Dreams City, una città controllata dal Presidente per mezzo di una rigida dittatura, e il mezzo con il quale i cittadini vengono controllati sono i loro sogni, attraverso un casco onirico che li registrava su un nastro, il quale doveva essere riportato giornalmente al ministero per essere controllato e registrato. Il presidente, che era una donna (fatto che ho apprezzato per la sua originalità), per controllare ogni aspetto della vita dei suoi concittadini, si serviva di una forza militare, chiamata “Guardiani dei Sogni”, che avevano non solo il compito di sorvegliare i sogni delle persone, ma dovevano anche tener nota di ogni loro spostamento.


I protagonisti sono Kayla, una ragazza adottata e molto fragile che lavora al Dean Donuts insieme alla sua migliore amica Cora, altro personaggio importante. Abbiamo poi il cugino di Cora, Daniel ( un giornalista dalla corazza dura ma dall’animo gentile) e la sua collega Ann.
La storia prende corpo quando arriva una mail molto strana ad Ann, e il mittente era un Guardiano dei Sogni “pentito”, Axel. Questo darà il via a una generale presa di coscienza della situazione, sia personale sia in rapporto alla dittatura, per ogni protagonista e questo li spingerà a liberarsi dallo stato di torpore e impotenza in cui il regime li aveva costretti.
La storia ci riserva qualche bella sorpresa, qualche colpo di scena ben assestato, e ci lascerà incollati alla lettura fino all’ultima pagina.

Per quanto riguarda la storia, devo dire che mi è molto piaciuta! Potremmo definirla un urban fantasy distopico, con elementi classici (la dittatura, la ribellione, la presa di coscienza) ma anche innovatori (il controllare le persone tramite i sogni, le motivazioni che spingono il Presidente a ridurre tutti in schiavitù).
Trovo che l’elemento del regime sia trattato in modo molto sensibile e accurato dalla giovane autrice: la genesi che porta dall’iniziale stato di torpore dei personaggi alla loro rivalsa ha seguito i suoi tempi e non è sembrato forzato. In più un aspetto molto pregevole è che non sono spinti dal nazionalismo, quindi la necessità di liberare la patria e restituirle la libertà, ma ognuno si accorge di quanto gli stia togliendo la dittatura in modo intimo e personale, e dall’individualità passano a vedere la situazione in un contesto più generale. E devo dire che questa scelta l’ho molto apprezzata, in quanto molto umana e perché riesce a dare credibilità alla “presa di coscienza”.
Dopotutto, se si è sempre vissuti in uno stato di dittatura, quella diventa la normalità.

Un altro tratto molto interessante è costituito dalle motivazioni dei diversi personaggi: per Axel, il Guardiano dei Sogni “pentito” è sicuramente la voglia di rivalsa, perché un evento principe fa sì che la sua visione del regime come normalità si frantumi come uno specchio, e questo lo spinge a realizzare tutto quello che ha perso (infatti i Guardiani dovevano distaccarsi dalla loro famiglia e dovevano vivere senza alcun tipo di affetto, completamente spersonalizzati), ma anche tutto quello che stanno perdendo gli altri.
Kayla a sua volta, spinta dai suoi migliori amici Cora e Daniel, decide di smetterla di vivere passivamente e ricercare la sua vera famiglia.
Ann, grazie alla mail ricevuta da Axel, comprende di poter fare effettivamente qualcosa e decide di passare all’azione, smettendola di ricercare protezione e cominciare a curarsi di se stessa di per sé.

Per quel che riguarda la caratterizzazione e descrizione dei personaggi, avviene in parte descrivendola per mezzo del dialogo, e in parte emergendo dalla stessa situazione. Ho molto apprezzato che in tutti i personaggi sia presente una crescita molto importante, e che per mezzo della stessa crescita vengono mandati messaggi molto importanti al lettore: sii quello che sei, non avere paura di agire, non nascondere la tua fragilità.

Lo stile di scrittura è molto scorrevole e piacevole, sebbene talvolta sia presente qualche ingenuità lessicale (come qualche ripetizione o “l’avrebbe telefonata”), ma cui si passa sopra con molta facilità per via dell’interesse che suscita la storia, che è raccontata con estrema chiarezza e attenzione al dettaglio.

Infatti nonostante il romanzo non sia molto lungo, conta 230 pagine, l’autrice riesce a tirare in ballo molte situazioni oltre alla macro “lotta al regime”, e riesce a risolverle tutte felicemente, lasciando il lettore completamente appagato e senza dubbi.

Ultimo plauso è infine rivolto al libro in quanto oggetto: è in brossura e rilegato a colla, ma nonostante questo è molto morbido e ciò permette alla costa di non scricchiolare e mantenere perfettamente la forma. In più la carta è stata un vero piacere da accarezzare e la cover uno spettacolo da guardare ( inoltre trovo sia perfetta per il contenuto del romanzo!) :D

Miei carissimi lettori, anche per questa recensione è tutto. Scusate se non mi sono dilungata su ogni singolo personaggio e su ogni fatto, però ho voluto lasciare la recensione completamente priva di spoiler, così che la lettura del romanzo possa genuinamente emozionarvi!
Per non perdere le prossime recensioni vi invito a diventare lettori fissi del blog e seguirmi su Instagram (QUI) per essere sempre aggiornati sulle mie letture!
Buone letture a tutti,
Giorgia.



Commenti

  1. Amica! Ti ho nominata nel Blogger Recognition Award, trovi qui l'articolo http://viveretralerighe.blogspot.it/2018/02/blogger-recognition-award.html
    Buona giornata :)

    RispondiElimina

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